Migrazione in Cloud: i principi da rispettare per garantire efficienza

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Quando un'azienda decide di approcciarsi al Cloud — che si tratti di migrare al Public Cloud di CloudFire ma anche ai vari servizi Public Cloud come Amazon Aws, Microsoft Azure, Cloud Google, o Oracle Cloud —  uno degli aspetti più delicati è quello della migrazione.

Ci sono alcuni principi fondamentali da rispettare e metodologie precise da attuare. Vediamoli insieme.

Quali principi deve rispettare una migrazione in cloud per essere efficiente?

1. Trasparenza

L'utente non deve assolutamente accorgersi del cambiamento. Gli inglesi utilizzano il termine Agnostic Free, ma noi la chiamiamo Trasparenza, poiché dal nostro punto di vista è importante non solo che il processo non abbia conseguenze per l'utente finale, ma nemmeno i software aziendali.  Questo per ridurre l'impatto sul processo lavorativo, ma chiaramente anche per salvaguardare costi e risorse.  Il principio della trasparenza risponde non solo a un'implementazione dell'operatività senza soluzioni di continuità, ma agisce positivamente sulla user experience di tutti i collaboratori dell'azienda.

2. Approccio Cloud Native 

Lavorare in ambiente locale di solito comporta il dimensionamento della parte fisica del server, a prescindere dall'effettivo utilizzo degli strumenti nel quotidiano.


Cosa cambia con un approccio Cloud? L'approccio cloud consente di ragionare in modo flessibile, scalabile nell'immediato, puntuale sulle esigenze in continuo mutamento. Questo avviene grazie al valore intrinseco del cloud che è pay per usage e allo stesso tempo richiede un approccio nuovo, innovativo: quello di proiettarsi in ambiente cloud native, appunto. Il passaggio corretto al cloud, quindi, necessita un'analisi puntuale delle risorse necessarie nel preciso momento dato, senza precludersi la possibilità di estenderle successivamente. Con un solo click le risorse a disposizione possono essere aumentate, ma anche diminuite: il concetto di pay per usage è un dato di realtà che segue in modo modulare il business, supportandolo quando serve, e senza diventare mai un "di più". Non solo: questo processo scalabile può essere anche automatizzato, per vivere il mondo del Cloud come la premessa per spazi di lavoro davvero senza confini.

3. Multicloud

Diversificare è spesso la soluzione migliore, in molti campi del business. Ragionare in ottica multicloud apre la strada a diversi vantaggi. Il primo, quello di migliorare la resilienza rispetto a eventuali problematiche.  Il secondo, che prevale, è il vantaggio di svincolarsi dall'effetto lock in, quindi di mantenere una certa flessibilità e potere decisionale nei confronti del fornitore del servizio, con la conseguenza di potersi adattare rapidamente a eventuali cambiamenti di scenario imposti a priori.

Accesso e integrazione a più Cloud Pubblici

4. Integrazione 

Networking non è un concetto astratto. Effettuare una migrazione efficace deve necessariamente significare l'interconnessione con l'esistente. 
L'obiettivo è integrare il Cloud con tutti gli strumenti operativi locali. Questa è l'unica strada per migliorare le performance a livello cloud e fare in modo che tutte le istanze dell'organizzazione si interfaccino adeguatamente con tutti i dispositivi fisici. Il cloud, in questo senso, non è da considerare come una nuvola astratta, che gravita al di fuori dello spazio di lavoro fisico, ma al contrario come ossigeno per gli strumenti già in essere.  L'integrazione richiede un alto know-how nella gestione della rete, e qualche strumento strategico.

Come fare una migrazione in cloud efficiente

Quindi, quali metodologie abbiamo a disposizione per effettuare una migrazione che sia efficiente e rispetti tutte le esigenze? 

1. Utilizzare gli strumenti tecnologici a disposizione

È possibile automatizzare il processo di migrazione attraverso appositi tool. Coriolis, ad esempio, è un Tool estremamente semplice ed efficace che permette una migrazione automatizzata / semplice da e verso Vmware, CloudFire Public Cloud, Amazon AWS, Microsoft Azure ed Oracle Cloud.

Il tool, senza installare alcun agent nel sistema operativo guest, crea una copia dell'immagine dell'istanza da migrare iniettando automaticamente i driver necessari al funzionamento nel cloud di destinazione replicando la stessa configurazione di rete.

2. Gestione a 360° della rete

Per quanto riguarda l'ambito del networking ci sono varie strategie a disposizione:

  • MPLS: E' possibile gestire il cloud come nodo MPLS in modo da dialogare tramite rete privata con l'infrastruttura aziendale e molteplici sedi. CloudFire offre un servizio di Managed MPLS gestibile attraverso l'interfaccia Cortex. Le varie zone possono essere interconnesse a L3 ma anche L2 ( VPLS ).
  • SD-WAN: Amplia il concetto di rete attraverso approccio di rete pubblica Software Defined. CloudFire mette a disposizione una soluzione managed di SD-WAN che migliora le prestazioni della rete ottimizzando i costi di banda internet migliorando l'efficienza della stessa.
  • CLOUD BRIDGE: Interconnessione dedicata dal datacenter on-premise all'infrastruttura cloud. Il collegamento avviene attraverso una fibra ottica privata gestita direttamente dal servizio di connettività internet.

3. Analisi e monitoraggio 

Analizzare l'utilizzo delle risorse con un metodo consolidato supportato dalla tecnologia è il punto di partenza per confrontarsi sul dato raccolto e stabilire la strategia migliore per ciascuna situazione. La migrazione del cloud così si assesta su un perimetro chiaro, trasparente e tarato sulle reali necessità. L'attività viene svolta con l'utilizzo di appositi tool di riferimento per le attività di monitoraggio quali Datadoghq, Dynatrace e Prometheus.

4. Automation

L'utilità di un'infrastruttura Cloud è che tutti i componenti sono software defined. Ciò significa che è possibile effettuare qualsiasi cosa tramite API e renderla automatizzata tramite appositi script. Questo permette di automatizzare qualsiasi deployment, così come l'aggiornamento di nuova release, e consente la realizzazione di sistemi di autoscaling.

Automatizzare permette di ridurre costi di deployment e soprattutto evitare errori di setup o incombere in problematiche dovute a versioni software differenti. In altre parole, l'errore umano viene ridotto a zero e tutto può essere automatizzato e diventa replicabile in modo esatto. 

Il metodo CloudFire   

L'approccio CloudFire è innovativo poiché prende in carico gli aspetti più tecnici e complessi delle infrastrutture e - dove richiesto - affianca i developer e gli sviluppatori in un percorso di crescita a lungo termine. Si tratta di realizzare l'infrastruttura, ma non solo. Occorre gestire l'intero processo in base alle esigenze di ciascuna realtà impiegando le competenze sulle tecnologie DevOps (Jenkins, Ansible, Terraform, ecc.) e impiegandole per il successo di ogni progetto. 

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