Che cos’è un Cloud Provider e di che cosa si occupa? Soprattutto, come scegliere quello giusto per i propri progetti aziendali
Partiamo da un dato di fatto. Sempre più imprese stanno adottando il Cloud, riconoscendo che si tratta di uno strumento di lavoro prezioso per migliorare l’efficienza tecnologica. Cosa è cambiato rispetto agli anni passati?
Un elemento fondamentale che rende il Cloud indispensabile è il fatto che la tecnologia avanza a ritmi molto sostenuti. Le infrastrutture fisiche diventano obsolete in tempi molto brevi, rendendo la diffusione del Cloud in tanti casi necessaria, anche solo per un discorso di sicurezza. I sistemi in Cloud, infatti, vengono costantemente aggiornati, e di conseguenza sono sicuri, difficili da compromettere e attaccare. Una vera rivoluzione rispetto ai sistemi on-premise che diventano obsoleti rapidamente, sono facilmente attaccabili o bucabili, e necessitano di costanti aggiornamenti manuali. Non solo. I costi elevati legati all’acquisto di server sempre nuovi non riescono più ad essere ammortizzati, proprio per l’effetto dell’invecchiamento tecnologico reso precoce dall’avanzare incessante della tecnologia.
Chi sono i Cloud provider più conosciuti sul mercato globale?
I Cloud provider che padroneggiano la scena internazionale sono colossi industriali distribuiti capillarmente a livello globale. Sono principalmente tre:
1. AMAZON WEB SERVICES (AWS)
È stato il primo ad arrivare sulla scena e fin da subito ha puntato ad un target molto specifico di persone, cioè chi sviluppa software.
AWS risulta leader nel mercato tra gli sviluppatori perché crea per loro l’ambiente di lavoro ideale, automatizzando alcuni procedimenti di sviluppo. La piattaforma di AWS è strutturata in modo tale che, una volta realizzati i software, difficilmente verranno spostati su altri Cloud, sia per una questione di costi sia per una questione di praticità.
Condividiamo con voi alcune criticità che, secondo noi, presenta la piattaforma AWS:
L’interfaccia AWS non è pensata per utenti non specializzati, quindi è poco curata nei dettagli dal punto di vista estetico. Risulta molto dispersiva all’utilizzo, con centinaia di servizi a disposizione. Inoltre, non mette a disposizione una dashboard di controllo.
I costi sono medio-alti, e sono anche difficilmente quantificabili per la quantità immensa di variabili. Inoltre la fatturazione non viene dettagliata, pertanto la quantificazione dei costi a priori risulta estremamente complicata.
AWS: a chi lo consigliamo? È un fornitore adatto a chi non ha problemi di budget e vuole avere la piattaforma più integrata possibile potendo contare al proprio interno su sviluppatori altamente qualificati.
2. AZURE
Azure è arrivato sul mercato dopo AWS, ma ha avuto l’intuizione di associare l’offerta del Cloud al pacchetto Office 365 con una proposta unificata, Exchange online. In questo modo, inizialmente Azure ha legato il Cloud al solo servizio di email ma ha creato delle integrazioni Cloud su misura per chi utilizza di norma Microsoft.
Un altro punto in favore di Azure è l’aver dotato la piattaforma di un’interfaccia semplice da interrogare, più immediata. Ciò rende questa proposta accessibile anche alle PMI, pur non trascurando l’aspetto di sviluppo software.
Anzi, rispetto a chi sviluppa su SQLS server, le possibilità di integrazione sono più alte con Azure, che risulta un ambiente di sviluppo preferenziale e più semplice rispetto a AWS. A livello di prezzi, Azure è allineato con AWS.
Azure: a chi lo consigliamo? Questo Cloud provider è indicato per chi è fidelizzato all’utilizzo di Microsoft, per cui Azure rappresenta il servizio Cloud che offre la migliore integrazione.
3. GOOGLE CLOUD PLATFORM (GCP)
Più recente rispetto ai Cloud Providers precedenti e - come AWS - rivolto principalmente a chi si occupa di sviluppo software, GCP presenta un funzionamento più macchinoso ma ha il grande vantaggio competitivo di poter contare su una rete di distribuzione senza eguali, avendone in sostanza il monopolio globale. Questo specifico aspetto rende GCP il Cloud provider più attrattivo per le grandi potenze multinazionali. In termini di costi, l’offerta di Google è in linea con gli altri provider.
GCP: a chi lo consigliamo? Il Cloud provider di Google è uno strumento adatto per le grandi aziende multinazionali che necessitano di una distribuzione capillare.
Se ciascuno di questi tre Cloud provider ha avuto il grande merito di portare il Cloud sul mercato - mercato di cui detengono la fetta più consistente - negli ultimi anni si sono però costituite realtà concorrenti significative, capaci di differenziarsi e offrire valore aggiunto alle soluzioni in Cloud.
I nuovi Cloud Provider sul mercato
Vi presentiamo qui tre Cloud provider innovativi che offrono al mercato globale nuove soluzioni:
- DIGITAL OCEAN - Si colloca in una fascia intermedia tra offerta di integrazioni al Cloud abbastanza completa, si è concentrato su progetti specifici di gestione dei container. È una realtà americana che ha saputo farsi conoscere e apprezzare in modo piuttosto diffuso, con prezzi competitivi rispetto agli hyperscalers;
- OVH - È un Cloud provider con base a Parigi, distribuito soprattutto in Europa e mediamente diffuso. Si contraddistingue soprattutto per i costi molto contenuti.
- CLOUDFIRE - Siamo fieri di poter collocare anche la nostra realtà in questo gruppo di innovatori. Ci posizioniamo in una fascia accessibile, grazie a una proposta di servizi modulari che partono in primis da quelli indispensabili per la gestione del reparto IT delle aziende italiane.
Non solo, in CloudFire facciamo sì che i nostri servizi funzionino al meglio, integrandosi perfettamente con le tecnologie già in uso in azienda. Inoltre, offriamo la possibilità di gestire tramite il Cloud risorse di altri Cloud provider come avviene, per esempio, nel caso di Talky Time.
La nostra forza rispetto ai competitors è, in sostanza, quella di avere delle soluzioni che si possono personalizzare. In CloudFire, il Cloud è stato progettato internamente, utilizzando tecnologie open-source, quindi siamo sempre a disposizione per studiare nuove soluzioni su misura per i nostri clienti e partner. In termini di costi, ci distinguiamo con prezzi trasparenti ed un sistema di fatturazione dettagliato.
Chi utilizza il Cloud in azienda? Quanto budget c’è a disposizione? Le domande giuste prima di scegliere il fornitore
Una volta individuati i principali provider, occorre chiedersi due cose:
Prima domanda: chi sono gli utenti principali che beneficiano dei servizi del Cloud?
Possiamo suddividerli in due categorie:
a. PROGRAMMATORI. Sono più focalizzati sui servizi SaaS poiché per loro ciò che importa maggiormente è che ciò che creano all’interno del Cloud funzioni correttamente. Questa categoria solitamente predilige Azure, in particolare coloro che lavorano preferibilmente con Microsoft, AWS, soprattutto i programmatori esperti che riescono a comprendere e gestire l’ampia offerta di Amazon, oppure DIGITAL OCEAN, specialmente laddove ci sia un budget più limitato.
b. SISTEMISTI. Per i sistemisti l’aspetto essenziale è che la struttura sia IaaS, dal momento che non sussistono preoccupazioni per i server fisici. La scelta del Cloud, per questa categoria, è dunque spesso influenzata dal budget a disposizione.
Seconda domanda: quali sono i costi?
Anticipiamo subito che secondo noi quello che fa la differenza è essere trasparenti e fornire dettagli sui servizi utilizzati.
È chiaro che il budget risulti un fattore determinante nella scelta del Cloud provider, tuttavia la previsione del costo dei servizi in Cloud non è sempre immediata. Ad esempio, nei casi di AWS, Azure e GCP, le fatture non risultano dettagliate quindi difficilmente si riesce ad imputare il costo al preciso servizio utilizzato.
Su questo particolare aspetto, abbiamo lavorato per offrire qualcosa di più ai nostri clienti: in CloudFire garantiamo una fatturazione trasparente e dettagliata, consultabile in qualsiasi momento da Cortex, il portale di gestione costruito ad hoc e messo a disposizione per tutte le aziende che ci scelgono come Cloud provider.
Nel pieno rispetto del nostro approccio customer-oriented, offriamo la possibilità di scegliere tra soluzioni pay-per-usage o flat, per far sì che chi è in grado di dimensionare abbia a disposizione la prima, chi invece preferisce prima farsi un’idea possa optare per la soluzione flat.
Le esigenze delle aziende italiane
Guardando nello specifico lo scenario italiano, osserviamo una tendenza maggiore ad utilizzare software già realizzati o modellarli partendo da dei framework.
In generale, in Italia c'è stato un approccio tardivo alla tecnologia Cloud, per ragioni legate per lo più all’atteggiamento imprenditoriale, spesso piuttosto resistente al cambiamento e che guarda all’innovazione tecnologica non come una risorsa ma piuttosto un costo da limitare al minimo indispensabile.
Per muoversi in questo contesto abbiamo capito che era fondamentale essere presenti in ogni tappa del processo, per supportare una fase di transizione così delicata come l’evoluzione tecnologica.
In CloudFire, uno dei principali valori è proprio quello di fornire servizi realizzati a partire dai bisogni reali delle aziende italiane. Per questo abbiamo creato un Cloud che risponda alle esigenze quotidiane dei nostri clienti e siamo sempre al loro fianco per offrire supporto e risposte chiare.
Con questo tipo di affiancamento riusciamo a garantire alle aziende che ci scelgono il successo dei loro progetti, anche nei casi più complessi. Il limite tecnologico, infatti, è pressoché inesistente laddove ci sono competenze ed esperienze adeguate. Negli anni abbiamo riscontrato alcune criticità solo quando abbiamo dovuto effettuare migrazioni in Cloud a partire da software molto vecchi, progettati per “girare” in modo fisico, come potrebbe essere il caso di software monocore. In alcuni casi non è stato possibile trasferirli direttamente sul Cloud, in altri casi è stato necessario riadattarli, per renderli più compatibili con la nuova tecnologia.
Come scegliere il Cloud provider giusto in 3 step
Ciò che si evince quindi è che per scegliere un Cloud provider le variabili essenziali da considerare sono tre:
1. Quali sono i software utilizzati - e quali sono le operazioni da eseguire in Cloud;
2. Qual è il grado di specializzazione di chi andrà a operare concretamente con i servizi in Cloud e quindi quale grado di difficoltà di utilizzo può avere il Cloud;
3. Budget a disposizione. Una volta definite quali sono le risorse a disposizione, chi in azienda andrà a gestire il Cloud a livello operativo e quale sarà la destinazione d’uso, la decisione sarà ridotta a pochissimi fattori.
Una cosa è certa: il Cloud è la risposta giusta e adottarlo evita alle imprese di restare un passo indietro rispetto al mercato.
Il nostro team di professionisti è sempre a disposizione per fornire una consulenza gratuita e approfondire con voi i vantaggi che il Cloud garantisce alle imprese.
Le possibilità che offre il Cloud sono infinite: per scoprirle tutte basta un’ora con noi. Contattaci adesso.